Pianificazione, ancora pianificazione!
Nell’ultimo articolo ho parlato della pianificazione generale di un romanzo. Qui vorrei entrare nello specifico della trama e della sua scalettatura. O meglio, la sua outline.
Ovviamente non è indispensabile seguire passo per passo tutti i miei appunti (non lo faccio nemmeno io!), ma li trovo molto comodi come guida generale, o come ancora di salvataggio per quando “mi perdo per strada”.
“Scalettare” con cognizione di causa ti aiuterà a perdere meno tempo durante la prima stesura, che è notoriamente la parte più atroce per quasi tutti gli scrittori professionisti.
Attenzione: scrivere una scaletta richiede tempo.
Pianificare non è un lavoro da mezza giornata. Potresti aver bisogno di dormirci sopra varie notti, fare brainstorming, camminate o docce interminabili, spostare su e giù le idee e buttare nella spazzatura valanghe di ottimi spunti.
Si parla di settimane, forse mesi, fino a quando non riesci ad avere ogni elemento al suo posto, ogni evento chiaro in testa, e la giusta sequenza con cui impostarli.
A volte potrebbero venirti idee migliori nel corso della prima stesura o revisione.
A volte la scaletta può fallire e dovrai riscrivere tutto.
Ma si tratta sempre di un’arma in più… se può essere di consolazione.
Trama e Struttura
Trama e intreccio sono la serie di eventi che costituiscono la nostra storia, l’ordine in cui si svolgono e come si intersecano tra di loro.
La struttura è la gabbia in cui è contenuta la trama. Nella struttura sono evidenziati elementi cruciali come l’incidente scatenante, il conflitto, il climax, la risoluzione…
La trama è unica in ogni storia, mentre scopriremo che la struttura ha elementi comuni che traggono fonti da alcuni modelli prestabiliti.
Conoscerli e saperli applicare in ogni situazione ci garantirà quella consapevolezza indispensabile per sviluppare storie migliori.
Che lo vogliamo o no, la struttura della trama è sempre presente, un po’ come l’aria che respiriamo. Può essere contorta e piena di errori di ritmo. Può essere invisibile ai nostri occhi, possiamo esserne inconsapevoli. Ma esiste. Tanto vale imparare a conoscerla in modo profondo.
Come diceva Sun Tzu: “Se conosci il nemico e te stesso, la tua vittoria è sicura.”
Se riusciamo a lavorare in armonia con tutto ciò che la costituisce, riusciremo anche a portare la nostra storia a un livello superiore.
L’Arco Narrativo
L’arco narrativo è composto da alcuni punti chiave:
- Esposizione: l’inizio della storia, l’introduzione del mondo, dei protagonisti e del loro desiderio.
- Crescendo: una serie di eventi che complicano la vita del protagonista, che lo portano ad affrontare nuove situazioni e introducono tensione.
- Climax: tutti gli avvenimenti e le peripezie precedenti ci portano qui: il momento critico dove il protagonista si troverà ad affrontare il pericolo più temuto e dovrà fare una scelta che lo cambierà per sempre.
- Risoluzione: tutti gli eventi trovano la loro conclusione, ogni problema è risolto (o no, a seconda della storia), e tutti i fili sparsi della trama si congiungono in modo soddisfacente.
Le Strutture Narrative
Negli articoli precedenti abbiamo parlato di come pianificare un romanzo a grandi linee, di come tracciare una storia con un inizio, una fine e un conflitto nel mezzo. Questo arco narrativo è più che sufficiente, per gli Esploramondi, a stendere le basi di uno schema che li guiderà nella prima bozza.
Ma noi chi siamo? Pianificastorie!
E cosa facciamo? Piangiamo per mesi su una outline prima di metterci al lavoro!
Sì, i Pianificastorie hanno bisogno di una scaletta ben precisa.
E l’elemento di cui abbiamo bisogno è la struttura narrativa.
Esistono vari modelli di struttura narrativa e, come sempre, non ce n’è uno giusto o uno sbagliato, solo quello con cui ci troviamo meglio. Allo stesso modo, nessuna di queste strutture è da seguire alla lettera. Vogliono semplicemente essere una guida, un punto di riferimento per aiutarci in una pianificazione più efficace, senza voler “soffocare la nostra creatività” (come molti scrittori alle prime armi temono che accada).
Alcuni esempi di strutture narrative:
- Il Viaggio dell’Eroe
- La Struttura a Tre Atti
- I Battiti della Storia
- Try/Fail Cycle
Le strutture narrative sono tantissime e, per quanto apparentemente diverse, il loro nocciolo è spesso lo stesso.
Nei prossimi articoli le analizzerò una per una.
Per migliorare la mia tecnica di scrittura, le ho sperimentate un po’ tutte, cercando quella che più mi fa sentire a mio agio.
Per esempio, con A Colpi di Cannonau, ancora non avevo testato molte strutture narrative, così ho usato un semplice Try/Fail Cycle. Eppure, per chi ha letto il romanzo, sarà facile individuare molti elementi del Viaggio dell’Eroe nella linea narrativa di Fiammetta.
Al contrario, con Neomentis ho tentato una Struttura a Tre Atti, e nel nuovo romanzo in uscita con Dark Zone ho sperimentato i Sette Punti.
Qualunque sia il metodo di preferenza, tutti gli schemi hanno la stessa radice: una serie di elementi che costituiscono la trama e che sono imprescindibili per una buona narrazione.
Poco a poco li vedremo tutti!