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Proteggere il Proprio Lavoro

Come proteggere le proprie idee e il proprio lavoro?

Nell’articolo precedente ho fatto del mio meglio per spiegare le ragioni per cui è molto improbabile, se non impossibile, che qualcuno “ti rubi l’idea”.

Una delle motivazioni principali è che la tua idea non ha nulla di originale o speciale, finché non è scritta con la tua voce e con il tuo stile.

Purtroppo però, e non possiamo negarlo, esistono anche casi cui si presentano “situazioni scomode”. Il plagio non è nulla di nuovo e, anche se spesso ne sono vittime soprattutto i disegnatori e gli illustratori, non se la scampano nemmeno gli scrittori.

Come posso proteggere il mio prodotto?

Proteggere le idee

Il problema delle idee rubate è che spesso è quasi impossibile puntare il dito contro un’altra persona. I confini del furto sono molto sfumati. Dove possiamo tirare la linea tra “ispirazione” e “copia”?

Se copiassi la razza Parshendi da Brandon Sanderson sarebbe un plagio vero e proprio, eppure tutti vomitano romanzi con elfi, nani e orchi tolkeniani senza farsi alcun problema.

A volte succede che ci sentiamo copiati (N.K. Jemisin, I’m talking to you!), o addirittura plagiati, e per un momento sembra davvero la fine del mondo.
Quanto lavoro per nulla, no? No.

Devastati da questa sofferenza, il primo pensiero è accusare l’altro autore di furto…
In realtà è più probabile che il nostro rivale letterario abbia semplicemente avuto un’idea molto simile. Le note sono sette, le idee non sono infinite e no, non abbiamo prove per incolpare il nemico.

E, anche se te lo dicesse in faccia, non potresti farci proprio nulla.

Le “idee” non possono essere tutelate a livello legale.

Non farti rovinare la vita da questa paura.
Rifletti con attenzione su quello che pensi sia stato rubato.
È stato fatto di proposito? È stato
davvero rubato? Anche se fosse, non ti abbattere.
Tu
hai pensato a quell’idea. Tu l’hai progettata, pianificata. La tua voce è unica, nessuno potrà mai copiarla. Solo tu puoi davvero scriverla, perché era nella tua testa, e riuscirai sempre a renderla personale.

Proteggere l’opera.

Le idee non possono essere messe sotto copyright, ma il plagiarismo esiste

Ed è molto più comune del temibile “furto di idee”. 

Quello che capita è che altri presunti scrittori rubino paragrafi, passaggi o storie intere. Questo fa incazzare, vero, ma almeno abbiamo dei confini netti tra realtà e paranoie e, se succedesse, possiamo agire con l’aiuto legale.

Prevenire è meglio che curare. Cosa possiamo fare per evitare questo rischio?

Proteggere il tuo lavoro non pubblicato

Ecco una grande garanzia: il diritto d’autore.

Appena scrivi, disegni o crei qualcosa, l’opera ti appartiene. Il diritto d’autore è tuo.

Il tuo lavoro non deve essere pubblicato per essere protetto. Non devi mostrare il simbolo del copyright da nessuna parte, non devi fare giochetti con buste timbrate dalle Poste, mail PEC o assurdità in cui tutti siamo cascati almeno una volta nella vita.

Soprattutto non mandarlo alla SIAE. Davvero, dico sul serio. Non buttare soldi.

Il tuo lavoro è protetto dal diritto d’autore nell’esatto istante in cui lo crei, che tu lo registri o meno.

In ogni caso, una serie di buoni consigli utili in ogni occasione:

  • Prima di inviare il tuo manoscritto, investi qualche settimana nello studio dell’ambiente editoriale a cui intendi mandarlo;
  • Invia solo a editori e agenti con una buona reputazione;
  • Non inviare a editori a pagamento (anche se dubito che avrai mai l’umiltà di studiare narratologia se propendi per la vanity press);
  • Editori onesti, di successo e con un’ottima reputazione non rubano il tuo manoscritto: firmano un contratto per averlo;
E se proprio proprio dovesse succedere che qualcuno ruba la mia opera?

Non ti servono mail PEC, raccomandate in Posta o costosissimi timbri della SIAE. 

Assicurati di avere testimoni: amici fidati o parenti o editor, che possano testimoniare in tribunale che il libro è tuo nel caso dovesse essere necessario.

Ma non lo sarà.

Proteggere il tuo lavoro pubblicato

A questo punto il problema è la pirateria. E non parlo di Fiammetta e la ciurma della Soddisfazione.
È brutto, certo, ma se il tuo libro viene piratato vuol dire che almeno a qualcuno interessa leggerlo.

Eh…

Proteggere il tuo lavoro pubblicato online

Mentre è quasi impossibile che un editore rubi la tua opera, è molto più probabile incorrere nel plagio pubblicando online. Questo consiste nel ripubblicare un pezzo identico al tuo cambiando il nome dell’autore.

È un bel problema, difficile da frenare.

In alcuni casi puoi contattare il webmaster del sito dove è avvenuto il plagio e l’opera dovrebbe essere rimossa, ma al momento non ci sono metodi efficaci per limitare questi danni.

Il mio consiglio è di non mettere nulla online se hai paura che venga plagiato. Se hai lavorato per mesi o anni su un progetto e lo pubblichi sul web, il rischio che venga rubato esiste, e potrai fare ben poco per proteggerlo (soprattutto se non disponi di una fanbase massiccia pronta a indignarsi).

Se invece sei pronto a tuffarti nel mondo del self-publishing, tra Wattpad e Amazon, e non hai di questi timori… beh, buona fortuna! Però, soprattutto su Amazon, tieni gli occhi aperti. Il plagio è dietro l’angolo, cerca sempre di avere un occhio sullo store per assicurarti che non venga fatto un duplicato della tua opera. Il supporto di Amazon ti aiuterà a rimuovere il venditore fraudolento!