Come sappiamo se la nostra opera d’arte è un romanzo, una novella o romanzo breve, o un racconto?
Semplice: grazie alla sua lunghezza.
Alle sue dimensioni.
Al… va beh… avete capito.
Le dimensioni contano!
Il numero di parole, battute o cartelle definisce il formato dell’opera, ed è un numero molto interessante per l’editore a cui andremo a presentarla.
Dovremmo sempre avere la cura di precisare la lunghezza del nostro dattiloscritto, perché sforare dagli standard editoriali è uno dei migliori modi per ottenere un rifiuto.
Quindi quali sono i fantomatici conteggi che identificano il formato?
- Flash Fiction (Microstoria): 50 – 3.500 parole (300 – 21.000 battute)
- Racconto (o Racconto Breve): 3.500 – 7.500 parole (21.000 – 45.000 battute)
- Racconto Lungo (Novelette): 7.500 – 17.000 parole (45.000 – 102.000 battute)
- Romanzo Breve (Novella): 17.000 – 40.000 parole (102.000 – 260.000 battute)
- Romanzo: più di 40.000 parole (più di 260.000 battute)
Il conteggio delle parole di un romanzo può variare in maniera sensibile in base al genere.
Per le pubblicazioni moderne, un romanzo oscilla tra le 80.000 e le 120.000 parole. Editori e agenti tendono a essere piuttosto severi in merito, in particolar modo con gli autori esordienti e senza un pubblico certo.
In Italia la tendenza è dalle 90.000 parole in giù. Da noi, non è un mistero, si legge poco. La pubblicazione di un libro “massiccio” ha costi notevoli e le case editrici non possono rischiare di andare in perdita con un autore esordiente (e non).
A riprova di questo, basti vedere quante case editrici hanno diviso grandi romanzi in più libri (Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R.R. Martin, pubblicato in più volumi da Mondadori, o Dormire in un mare di stelle di Christopher Paolini, brutalmente spezzato in due).
Conteggio parole per genere
Rosa o Romance
Tra le 50.000 e le 100.000 parole, la lunghezza dei rosa può variare di molto a seconda del setting in cui si svolge. I romanzi rosa possono essere fantasy, fantascienza, paranormal romance o storici. In questi casi, gli autori devono prestare attenzione all’ambientazione e alle sue regole. Per quanto riguarda i romanzi rosa contemporanei o “chick lit”, il conteggio parole può essere molto più basso.
Gialli, Thriller, Horror
Questi libri possono dirsi al sicuro tra le 70.000 e le 90.000 parole.
Si tratta di generi carichi di tensione narrativa e suspense, che mirano a far trattenere il fiato al lettore in maniera spietata, solitamente con setting già familiari. Di conseguenza, non possono perdersi in centinaia di migliaia di parole, o il lettore potrebbe rischiare di stancarsi.
Storici
Intorno alle 100.000 parole.
Libri per Bambini
La loro lunghezza dipende dall’età a cui sono indirizzati.
Dai libri illustrati ai racconti per bambini, si parte dalle 5 pagine per arrivare alle 25.000 parole.
Young Adult
Pur non trattandosi di un genere ma di un pubblico, i romanzi YA variano dalle 40.000 alle 90.000 parole, a seconda del genere di appartenenza. Come linea generale, dovrebbero essere più “contenuti” in confronto al rispettivo genere per adulti.
Se si tratta di fantasy o fantascienza, ci sono quelle 10-15k parole in più di margine per il setting.
Fantasy e Fantascienza
La lunghezza ottimale è tra le 90.000 e le 120.000 parole, anche se in Italia per un esordiente è sempre meglio cercare di spostarsi verso il limite inferiore.
I romanzi fantasy e di fantascienza sono più “massicci” rispetto ad altri generi perché l’ambientazione e il worldbuilding richiedono il loro spazio. Editori e agenti sono tolleranti verso l’eccesso di parole perché spesso il pubblico vuole “il mattone” a tutti i costi.
Perché? Da amante della letteratura sci-fi e fantasy, posso rispondere con certezza: i personaggi hanno un arco più lungo, il mondo ha il tempo per diventare un luogo familiare, la trama (che spesso va di pari passo con il personaggio) può permettersi di essere estremamente complessa. In poche parole, un romanzo lungo, magari una saga, mi consente di affezionarmi a quello che sto leggendo.
Le case editrici sono pronte a rischiare solo per autori il cui nome è una promessa.
Ecco alcuni esempi di epic fantasy che sforano senza alcun ritegno (e fanno bene!):
- I Pirati dell’Oceano Rosso, Scott Lynch: 200.000 parole
- La Via dei Re, Brandon Sanderson: 387.000 parole
- A Game of Thrones, George R.R. Martin: 284.000 parole
- La Paura del Saggio, Patrick Rothfuss: 399.000 parole
Fantascienza
- Hyperion, Dan Simmons: 178.000
- Leviathan Wakes (The Expanse), James S.A. Corey: 182.000
Oppure prendiamo in considerazione Harry Potter.
- Harry Potter e la Pietra Filosofale, J.K. Rowling: 76,944
- Harry Potter e l’Ordine della Fenice, J.K. Rowling: 257,045
Appare evidente che il primo libro della saga è stato scritto per rispettare gli standard editoriali (sforando anche leggermente) di un romanzo fantasy per ragazzi, mentre con Harry Potter e l’Ordine della Fenice, la Rowling ha potuto dedicare tutto lo spazio a disposizione all’evoluzione dei personaggi (pensate a quanto cambia Harry in quelle pagine!) e all’ambientazione che ci è tanto cara.
A Colpi di Cannonau, il mio primo romanzo, è di 85.000 parole. Ho dovuto tenere sotto controllo la lunghezza già in fase di outlining per essere sicura che sarebbe stato adeguato agli standard.
Chelabron, il mio secondo, ha un worldbuilding molto complesso e, pur essendo YA, arriva a 95.000 parole.
Come sempre, non preoccuparti eccessivamente della lunghezza del romanzo in prima stesura. Sforare questi limiti (in eccesso o in difetto) di 20k parole non è un danno irrimediabile. Il tuo editor sarà in grado di limare le parti superflue e la prosa ridondante per adeguare il manoscritto ai conteggi ottimali.
Certo, se ti prepari con una scaletta che segue i giusti atti e snodi della trama, di certo avrai vita più facile!