Molti pensano che l’editing sia il momento più doloroso per uno scrittore, e che la prima stesura sia la fase in cui la creatività può fluire, le parole sgorgano incontaminate dalle dita, la mente vola verso gloriose avventure…
No.
Scrivere la Prima Bozza è una sofferenza.
È qui che tutte le paure dello scrittore vengono a galla e lo annichiliscono.
Il foglio bianco entra a far parte dei nostri incubi peggiori.
La prima stesura è il momento in cui, sfumato l’entusiasmo iniziale, dobbiamo trovare il coraggio di sederci alla scrivania e affrontare quel maledetto foglio.
Ogni giorno.
Varie ore al giorno.
E sì, ci tocca sconfiggere il panico crescente e scrivere per davvero.
Gli scrittori professionisti, con un buon team di beta reader e editor, possono trovare rassicurazioni nel fatto che non importa quanto grezza sarà la prima stesura, saranno in grado di aggiustare ogni problema durante le riscritture o il processo di editing.
Ma chi è al primo o al secondo libro?
Per quanto mi riguarda, il terrore di essere sconfitta dalla prima bozza (e di non riuscire a completare l’impresa) mi scava dentro anche dopo 14 libri completati.
Tecniche per sopravvivere alla prima bozza
Costanza
Non scrivere quando hai l’ispirazione.
La scusa “aspetto l’ispirazione” è da principianti.
Sei un professionista?
Scrivi ogni giorno.
Routine
Ritagliati un momento della giornata dove sai di poterti dedicare alla scrittura senza interruzioni. Non devi per forza essere uno scrittore a tempo pieno per riuscire a macinare uno o due romanzi all’anno.
Due, tre ore al giorno sono più che sufficienti per una sessione di scrittura estremamente produttiva.
Trova il tuo spazio
Trovati un posticino dove scrivere senza essere disturbato, uno spazio che stimoli la tua creatività e ti permetta di entrare nella “zona”, quello stato di profonda concentrazione indispensabile per vomitare la prima bozza.
Prova, se puoi, a cambiare location durante la prima stesura.
Affitta una casetta in montagna o al mare e scompari per qualche giorno dalla civiltà per dedicarti solamente alla scrittura.
Vai in un bar che ti permette di lavorare con il tuo portatile.
Prova a cambiare stanza, o sedia, o tastiera.
Sperimenta nuove esperienze.
Stabilisci degli obiettivi tangibili
Per quanto mi riguarda, tra lavoro, sport e famiglia, sono 2.000 parole al giorno oppure 10.000 alla settimana. In due mesi posso finire tranquillamente una prima stesura.
Ognuno ha i suoi tempi e di conseguenza i propri obiettivi: il tuo potrebbe essere scrivere un capitolo, o finire una scena. Se sai che i tuoi tempi ti permettono di scrivere 200 parole al giorno, è perfetto così, purché tu sia costante. Se ogni giorno raggiungi il tuo obiettivo senza fallire, arriverai alla fine.
Ed è quello che conta.
Stabilisci delle deadline.
Sono spaventose nella loro sensazione di ineluttabilità. Ma sono anche motivanti. Oh, come lo sono.
Sotto la giusta pressione e con quel briciolo di cortisolo a tenerci sulle spine, il nostro cervello tende a impegnarsi di più.
Ma non trascurare la serotonina!
Datti degli incentivi
Se raggiungi i tuoi obiettivi giornalieri, concediti quel biscotto o quel pezzo di cioccolato che desideravi tanto (io penso solo a mangiare, quindi è la prima cosa che mi viene in mente), o quella agognata passeggiata con il tuo adorabile cagnolino, o una bella camminata in montagna, oppure un pomeriggio di riposo per leggere un buon libro.
Premiati e coccolati. Se sei felice, lavorerai meglio.
E il rinforzo positivo funziona!
Pianifica!
Prenditi tutto il tempo per pianificare prima di iniziare. Pensa a cosa vuoi scrivere. Più sarà precisa l’idea che ti sei fatto della tua storia, più sarà facile buttare giù la prima bozza.
Pianifica di più
Scrivi una scaletta. Stabilisci la struttura della storia prima di iniziare; se sei guidato da una struttura potente, sicura, potrai costruirci sopra personaggi, sottotrame e colpi di scena anche complessi. Se sei un Pianificastorie, conoscerai già i benefici di tutto questo. Se sei un Esploramondi, provaci. Provaci almeno una volta, potrebbe cambiare la tua vita da scrittore.
Sii flessibile
Obiettivi, scadenze e programmi possono andare a monte per una ragione o per l’altra. Una brutta influenza. Un trasloco improvviso. Una trasferta che non ti aspettavi.
Non sono giustificazioni per rinunciare a tutto il duro lavoro che hai fatto fino ad adesso. Cadi e rialzati il prima possibile.
Ricorda il punto 1: la costanza.
Se sei costante nei tuoi progressi, nessun imprevisto potrà fermarti.
Non perdere tempo a documentarti
Evita di documentarti mentre scrivi.
Ti fa solo perdere tempo durante l’agonizzante stesura della prima bozza, che vogliamo finire al più presto.
Per non farti rallentare da un’informazione mancante puoi inserire un placeholder, una parola facilmente ricercabile. (Io di solito scrivo “placeholder” e alla fine della prima bozza faccio una ricerca nell’intero documento per sistemare le informazioni mancanti).
Rimuovi le distrazioni
Spegni il telefono.
Chiudi Facebook, Instagram e WhatsApp. Smettila di guardare ossessivamente Wikipedia (sì, Tita, sto parlando proprio con te!).
Non farti distrarre da nulla durante il tuo periodo dedicato alla scrittura… nemmeno dalla necessità di mangiare. Piuttosto muori di fame! (Scherzo, eh.)
Concediti di fare schifo
Non editare o rileggere la tua prima bozza fino a quando avrai scritto la storia intera.
Dico sul serio.
Stai davvero tornando indietro a correggere quella schifezza del primo capitolo? Non farlo!
Non ti abbattere
La prima bozza farà schifo. Tra il momento in cui la scrivi e la pubblicazione dovrai lavorarci sopra una ventina di volte. Forse anche di più, se non sei un Pianificastorie.
Non avere paura di fare schifo. È così per tutti.
Misura i tuoi progressi
In un articolo dedicato condividerò i metodi che uso per misurare i miei progressi. Fogli di lavoro, applicazioni, bigliettini. Sembra una stupidata, ma a fine mese è davvero soddisfacente. Ricordatevi che abbiamo bisogno di tutti i trucchi possibili per scrivere, anche quelli che sembrano più assurdi.
Cambia il formato della tua bozza
Ho sempre scritto in Times New Roman 12, A4.
Un bel giorno il mio editor di fiducia mi ha suggerito un cambiamento: invece di usare il formato A4, usa l’A5.
È solo una questione psicologica: il foglio si riempie più in fretta. E noi abbiamo bisogno di sentirci soddisfatti, mentre scriviamo.
L’obiettivo è liberarci dell’ansia di fallire, e io sono pronta a tutto pur di ridurla.
Ripensa a quanto è bello editare
Per molti libri che ho scritto ho dovuto fare pesanti giri di editing. Vere e proprie riscritture. Ogni volta che sono nel mezzo di queste riscritture, invece di sentirmi stravolta o nervosa o indispettita, sono esaltata. Sono carica, perché sto migliorando il mio libro, ne sono certa.
Riscrivere non è così pesante come scrivere.
Quindi pensa a questo, mentre ti viene da piangere perché il libro non ti sembra ancora a regola d’arte. Pensa che ti divertirai un sacco, a vederlo migliorare.
Bonus: scrivila tutta d’un fiato
Aggiungo questo punto dopo aver vissuto la mia esperienza di binge writing qualche settimana fa.
Scrivere la prima bozza non è mai stato così esaltante, piacevole, assuefante. E, scritta in pochi giorni, la prima stesura non è più un peso, ma una meraviglia.
Prendi una settimana di ferie, isolati dal mondo e dalla tecnologia e scrivi e basta!