Struttura Narrativa

Esploramondi e Pianificastorie

Plotter & Pantser, Outliner & Discovery Writer
I
n inglese ci sono vari modi per definire questi due approcci alla scrittura.

A me piace usare i termini Esploramondi & Pianificastorie.

Esploramondi

Un Esploramondi inizia dal nulla, o da una semplice idea. Non sa bene cosa succederà nella sua storia né come andrà a finire. Si lascia guidare dai suoi personaggi, che spesso agiscono di testa propria. Esplora la storia mano a mano che la scrive. Può sapere qual è il punto di destinazione, ma nel mezzo c’è l’ignoto e l’avventura.

PRO:

 Scrivere improvvisando è esaltante, divertente, liberatorio. Quasi una droga, in alcuni momenti.
 Improvvisare crea personaggi indipendenti, che si sviluppano in modo autonomo e a volte imprevisto.
 Un Esploramondi è libero, flessibile, può portare la storia dove gli pare. Se non gli piace un personaggio, può ucciderlo, se non gli piace la trama, può muoverla verso un’altra direzione.

CONTRO:

Altissimo rischio di buttare centinaia di migliaia di parole in una prima bozza piena di buchi di trama.
 Senza una conoscenza approfondita della struttura narrativa, è davvero difficile improvvisare i battiti della storia senza averla pianificata in anticipo. Per non parlare dei colpi di scena o della tessitura di un’intreccio complesso. Questo porta a…
Molte, troppe riscritture e revisioni. E quando diventano troppe, è davvero demoralizzante.
Rischio di “rimanere bloccati”. Spesso un’indescrivibile “paura”, una resistenza, ci blocca (succede a tutti e questa paura assume forme diverse, ne parlerò in un altro articolo). Una scaletta può rivelarsi un’ancora di salvezza in un momento di paralisi. Senza, è più facile lasciarsi prendere dal terrore di non farcela… il risultato? Gli Esploramondi tendono ad abbandonare il progetto e a buttarsi su una nuova idea, lasciando una strage di romanzi incompiuti alle proprie spalle.

Pianificastorie

Un Pianificastorie è chi inizia a scrivere la prima bozza conoscendo la storia nei minimi dettagli. Ha tutto pronto: l’ambientazione, la trama, i personaggi, i twist e persino le singole scene. Quando inizia la scrittura vera e propria, cerca di trasformare la scaletta in una prosa già buona, lasciandosi sostenere da una griglia sicura.

PRO:

 Niente “blocco dello scrittore”: non ti puoi bloccare se sai già cosa scrivere! 
L’ispirazione non esiste. C’è solo la voglia di lavorare sodo.

Il Pianificastorie sa cosa succederà prima ancora di scriverlo.
Grazie a questa conoscenza, macina le parole molto più in fretta.
La prima bozza non necessita di riscrittura completa, ma solo qualche aggiustamento.

CONTRO:

 … Nessuno! Ah… e d’accordo, non tutti la pensano così:
Pianificare non è facile. Bisogna studiare la struttura narrativa, essere grandi lettori, conoscere quello che funziona e quello che non funziona. (In realtà questo vale anche per gli Esploramondi professionisti!)
Pianificare richiede lunghi tempi di preparazione, soprattutto se non si è esperti. Per esempio, io non riesco a dedicare così tante ore al brainstorming come alla scrittura: dopo alcune ore, la mia mente non riesce più a collegare idee o a ragionare con lucidità.

Pianificare non è sempre infallibile. Mi è capitato fin troppo spesso di mettere in dubbio le mie scalette a metà dell’opera, trovando falle anche gravi che all’inizio non ero riuscita a visualizzare nel complesso.
Si dice che i personaggi perdano “colore” a causa della mancanza di spontaneità (a questo non credo molto: se il personaggio è ben costruito, la scaletta non lo intrappola, ma gli permette di esprimersi al meglio).
Il Pianificastorie è incatenato dai suoi piani e, se vuole modificare qualcosa, rischia di dover cambiare tutta la scaletta.

 

Esploramondi e Pianificastorie, quindi.

Non esiste un metodo corretto e un metodo sbagliato. Entrambi hanno pregi e difetti, la scelta è solo dello scrittore. Qualunque tecnica tu preferisca, se ti permette di concludere il libro e avere in mano un’opera di cui sei fiero e che rispetta le caratteristiche dello storytelling moderno, è la tecnica vincente.

Sulla bilancia puoi mettere tutti gli elementi significativi per te. Preferisci goderti il “viaggio”? Forse sei un Esploramondi. Vuoi completare il libro a tutti i costi, nella maniera più rapida e indolore possibile, anche a costo di soffrire e sudare durante quelle settimane di scrittura? Forse sei un Pianificastorie.

Molti degli scrittori più prolifici al mondo sono Pianificastorie (Brandon Sanderson, giusto per fare un nome a caso, oppure J.K. Rowling), ma ci sono casi di Esploramondi famosi, come Stephen King, che non ne fa un mistero nel suo libro On Writing.

Nessuno dei due metodi è sbagliato ma, se sei Esploramondi, ti consiglio di provare – solo una volta – a pianificare. Solo una volta. Potrebbe cambiarti la vita.

 

Conclusione

Come in ogni situazione, nessuno è Pianificastorie o Esploramondi al 100%.
Credo che tutti nasciamo Esploramondi. Io stessa sono stata Esploramondi per molti anni. Ho sempre improvvisato, fin dai tempi in cui mandavo i miei robottini all’avventura e li facevo combattere in epici scontri mortali, fin da quando raccontavo storie ai miei orsacchiotti o m’inventavo un’avventura nei boschi di casa. L’idea mi esplodeva nella mente e dovevo sputarla fuori, buttarla su carta, lasciarla sbocciare per conto suo e seguirla a bocca aperta e in totale ammirazione.

Ho scritto i miei primi dieci romanzi così.
Se sentite odore di bruciato, sapete che fine hanno fatto.

Nonostante sia nata Esploramondi, non è la tecnica che funziona per me.
La transizione verso una mentalità da Pianificastorie è ancora in corso, mi sto migliorando giorno dopo giorno, sto acquistando velocità e maggior concentrazione, ma è comunque un percorso lungo e difficile (e un percorso che non ho seguito da sola).
Così ho studiato, provato e riprovato, sbagliato, riprovato ancora.

E, meraviglia delle meraviglie, non ho mai dovuto fare una seconda riscrittura completa di A Colpi di Cannonau!

Quindi, detto questo, che cosa sei? E che cosa hai deciso di essere?

Sei Esploramondi?

O Pianificastorie?